Condividere un sogno e trasformarlo in realtà

Cvitella Val di Chiana (AR), Podere La Doccia

La storia di un imprenditore, la sua filosofia di vita, l’amore per un luogo in un angolo di Valdichiana, nella Toscana delle meraviglie.

La vigna, ora, riposa. Ogni foglia si cambia d’abito: abbandona il verde smeraldo dell’estate e indossa il giallo ocra dell’autunno. Filari di Sangiovese che danno Chianti in purezza ai lati della strada sterrata dove piccoli cipressi cresceranno, risalgono il colle e visti da valle regalano lo spettacolo di un tappeto colorato dalle mille sfumature. Vigne ai piedi di un casale in pietra che esiste dal 1700 e oliveti fatti di piante secolari tutt’intorno.

linkiostrovivo-magazine-valdichiana-podere-la-doccia-civitella-agriturismo-bioCi sono luoghi che respirano, sono vivi

Luoghi con un’anima che supera la dimensione del tempo e custodisce una storia, tante storie. Vicissitudini, esperienze di persone che in quei luoghi hanno faticato, amato, sperato, costruito traendo forza da una terra generosa e incontaminata. Luoghi come Podere La Doccia, incastonato nei boschi che abbracciano il borgo medievale di Civitella della Chiana (provincia di Arezzo).

Bisogna sentirla l’anima di un luogo per decidere di ascoltare il suo racconto e farne memoria condivisa

E’ stato così nel 2005 per Alberto Fabbri, imprenditore ravennate, quando con la famiglia ha messo piede qui dove le vigne erano in malora e i due casali semidistrutti; eppure ascoltando il silenzio e perdendosi tra le mille declinazioni di verde dei boschi e dei campi ha sentito l’anima di questo luogo e se n’è innamorato. E’ stato fin da subito il luogo perfetto per dare gambe ai sogni fatti con la moglie e divisi con quattro coppie di amici e i loro figli: avere un posto dove fermarsi, condividere un’esperienza, stare insieme, dedicarsi del tempo, ritrovare nuova energia in una dimensione lenta, fatta di sorrisi, tavolate dove si assaporano i prodotti della terra, si parla, si riscopre l’umanità, si consolidano amicizie e se ne fanno di nuove.

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Cvitella Val di Chiana (AR), Podere La Doccia

Alberto racconta questo luogo e il suo progetto “aperto” con l’entusiasmo di un bambino: “L’aspetto che sin dall’inizio ci ha molto colpito è l’apertura di questa zona che regala scorci mozzafiato di Valdichiana”. Da quassù, si vede il profilo di Castiglion Fiorentino, lo skyline di Cortona e nei giorni più limpidi perfino il lago Trasimeno.

Innamorarsi di un luogo, sentire che è quello giusto, mettersi al lavoro per riportarlo in vita

è stato per Alberto un passaggio immediato, in piena sintonia con gli amici di sempre ai quali, strada facendo, se ne sono aggiunti di nuovi.

Prima l’investimento su una parte dell’attuale proprietà col restauro della casa padronale e le altre residenze del piccolo borgo, il ripristino di vigne e oliveti; poi l’acquisto dell’altro versante di terreno con il casale del 1700 oggi agriturismo, anche se a me piace più definirlo luogo d’incontro e ben-essere nel senso di stare bene. Insieme. Parola che Alberto usa spesso nella narrazione del progetto, convinto com’è che siamo nati “per essere felici; non sempre è facile, ciascuno ha i suoi problemi e li avrà sempre, ma è come li affronti a fare la differenza e questo luogo mi aiuta a fermarmi, staccare, dare il giusto valore a ogni cosa, rendermi conto di quanto sia importante stare bene nel tempo che abbiamo”.

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Quando cammina lungo i filari di Sangiovese o quando raccoglie le olive – rigorosamente a mano come l’uva – e le trasforma in olio nel frantoio realizzato all’interno della proprietà dove tutto viene fatto come una volta, rispettando l’ambiente e dove luce e acqua sono alimentate dal sole (pannelli fotovoltaici e solari nelle strutture residenziali del podere) sta bene perchè “traggo da questo luogo un’energia incredibile e sono contento che sia così anche per mia moglie e i miei tre figli che non vedono l’ora che arrivi il weekend per farsi due ore di macchina e venire qui, estate e inverno”.

Tra romagnoli e toscani è scattata subito l’intesa anche perchè “siamo gente che ci diciamo come la pensiamo senza giri di parole”, sorride mentre spiega che l’investimento ha riguardato la ristrutturazione di due complessi residenziali, dieci ettari di vigna ex novo e mille olivi, oltre alla messa a dimora di alberi da frutto autoctoni e, in prospettiva, ortaggi tipici della Valdichiana tra i quali l’Aglione.

Il senso è nella filosofia che anima il progetto di Alberto e delle famiglie di amici (“in estate erano 105 e si sono uniti a 150 residenti a Civitella e dintorni per il Merendone, rievocazione storica di un evento risalente agli anni Cinquanta che organizziamo a Ferragosto”), è mettere al centro la persona e portare i prodotti della terra sulla tavola di famiglia, nutrimento sano per i figli e gli ospiti dell’agriturismo.

linkiostrovivo-magazine-podere-la-doccia-civitella-toscana-valdichiana-bioUn circuito virtuoso che passa anche dal riconoscimento di Presidio Slow-Food per Podere La Doccia (“siamo solo in 67 a livello nazionale” rivendica con una punta d’orgoglio Alberto) e da collaborazioni con le scuole su progetti formativi per ragazzi e persone con disabilità. Un progetto che ha un valore sociale prezioso perchè pensato per tutti: Alberto ci tiene a far passare il concetto della condivisione che vale anche per la collaborazione con le aziende del territorio, artigiani, commercianti, imprenditori agricoli. L’idea è creare una rete di interscambio che “genera beneficio per tutti, non solo per alcuni”.

Il legame con il territorio caratterizza un’altra scelta precisa di Alberto; coinvolgere ditte e professionisti locali nel restauro dei casali con un duplice obiettivo:offrire nuove opportunità di lavoro e valorizzare il recupero del “Vignone” (così era chiamata un tempo la zona) al quale gli abitanti di Civitella sono legati da generazioni. Il risultato è che molti artigiani locali “vengono spesso a cena da noi e siamo diventati amici” sottolinea Alberto con un sorriso.

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Cvitella Val di Chiana (AR), Podere La Doccia

Il nome La Doccia richiama la storia dell’antico casale: deriva dal fatto che qui si raccoglieva l’acqua proveniente dalla sommità del colle, si incanalava in coppi rovesciati e utilizzati come tubi trasportandola nelle case a valle.

Se al centro di tutto c’è l’essere umano e il suo stare bene con gli amici e la natura, Podere La Doccia non poteva non essere il luogo vocato a cerimonie personalizzate e per questo uniche perchè sanciscono momenti della vita preziosi da celebrare in luoghi speciali. Nel grande salone a volte, dove un tempo riparavano gli animali, oggi si può sedere davanti alle grandi vetrate con un calice di vino tra le mani e godere di una vista spettacolare su Civitella, la Valdichiana e la campagna.

linkiostrovivo-magazine-podere-la-doccia-civitella-valdichiana-toscana-bioSperimentare lo star bene, con se stessi e con gli altri è l’invito di Alberto

ad ogni ospite che arriva e soggiorna qui il tempo che decide (niente pacchetti precostituiti), in assoluta libertà. Tutto è stato ristrutturato secondo la tradizione architettonica e storica del casale, utilizzando i materiali d’epoca, a cominciare dalle pietre originali. Travi a vista recuperati da artigiani del legno, impreziosiscono le sei camere con bagno privato e i due appartamenti, uno dei quali attrezzato per disabili.

Salvare l’anima di un luogo per Alberto adesso significa fissare un nuovo obiettivo possibile: ricostruire la storia di questo luogo attraverso le persone che qui, nel tempo, hanno vissuto. “Negli anni Sessanta, vi abitava una famiglia contadina formata da una ventina di persone; di recente ho incontrato una signora che con commozione mi ha parlato dei suoi anni in questo luogo. Vorrei raccogliere un patrimonio di umanità prezioso e farne memoria condivisa”, spiega davanti ad un leccio secolare che apre la sua chioma generosa quasi ad abbracciare un lato del casolare.

“Se si sogna da soli rimane un sogno, se si sogna insieme è la realtà che comincia”

sta scritto nel blog “Gli amici di Civi” (affettuoso diminutivo di Civitella coniato dal gruppo di Ravenna). A Podere La Doccia è accaduto, ma la storia è solo all’inizio.

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