Cosa c’è nell’Aglione a prova di bacio?

Indagate le proprietà nutraceutiche e nutrizionali del bulbo tipico della Valdichiana

Svelate le caratteristiche nutraceutiche del pregiato bulbo in uno studio condotto dalle ricercatrici dell’Università di Pisa.

Il convegno promosso dall’Associazione dell’Aglione della Valdichiana, Università telematica Pegaso, Qualità e Sviluppo Rurale è un ulteriore passo in avanti verso il riconoscimento della Dop e non solo

L’Aglione della Valdichiana è un’eccellenza del territorio e fin qui non ci piove

Grazie all’attività di promozione e divulgazione portata avanti con tenacia dall’omonima associazione che riunisce produttori e istituzioni (oltre venti Comuni della Valdichiana aretina e senese) tutti ormai sanno cosa è il bulbo, come si cucina e si gusta.
E’ altrettanto chiaro anche come continuare a baciare l’amato o l’amata senza incorrere nel rischio di essere respinti per il forte odore sprigionato dall’allicina. Insomma un Aglione al bacio, o a prova di bacio!

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Mancava un tassello importantissimo nella marcia di avvicinamento al riconoscimento di una denominazione che tuteli la qualità del prodotto e al tempo stesso lo difenda dalle imitazioni o dai tentativi di far passare per Aglione ciò che Aglione non è.

Per questo è bene ricordare che si tratta di un prodotto autoctono, cioè tipico della Valdichiana, con un terroir esclusivo, unico come la sua qualità. Il tassello mancante lo hanno aggiunto l’Associazione dell’Aglione della Valdichiana, l’Università Telematica Pegaso, sede di Montepulciano, nel convegno servito a presentare i risultati della ricerca sulla caratterizzazione nutraceutica e nutrizionale commissionata da Qualità e Sviluppo Rurale a NutraFood dell’Università degli Studi di Pisa.

linkiostrovivomagazine-toscana-aglione-valdichiana-benessere-alimentare-dietaDopo la caratterizzazione genetica, morfologica e geografica, ora lo studio sull’Aglione si concentra su ciò che contiene e ciò che serve a custodire la salute del corpo, prevenendo patologie.

Lucia Guidi, ricercatrice di Nutrafood-Centro interdipartimentale dell’Università di Pisa, ha illustrato l’esito dell’analisi. “Il lavoro è stato finalizzato al confronto tra aglio e aglione non solo per le caratteristiche nutrizionali ma sopratutto nutraceutiche. Questi bulbi sono molto importati per la salute umana e gli effetti positivi che hanno su di essa. L’aglione presenta metaboliti diversi dall’aglio, non certamente più benefici, ma questa diversità potrebbe essere uno strumento importante per la tracciabilità del bulbo”.

L’altro aspetto evidenziato nella ricerca è “la composizione di certe molecole che sono legate alle caratteristiche antiossidanti importanti per la salute e la prevenzione, risultate maggiori nell’aglione. E’ un campo che va ulteriormente studiato e approfondito ma i primi risultati ottenuti sono certamente positivi”.

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Manuela Giovannetti, dell’Università di Pisa e Accademia dei Georgofili, si è soffermata sui caratteri nutraceutici e nutrizionali dei prodotti tipici toscani richiamando l’esigenza della valorizzazione e promozione. Le denominazioni Dop o Igp sono importanti ma ciò che oggi occorre per penetrare “i ricchi mercati internazionali è andare oltre

caratterizzando sempre di più i prodotti per il valore del terroir e per il loro valore

nutraceutico. Significa capire, ad esempio, quali sono le sostanze antiossidanti e antiradicaliche contenute nei prodotti tipici della Toscana”.

Dal fagiolo zolfino ai grani antichi passando per l’Aglione della Valdichiana, il miele e altri prodotti di eccellenza già inseriti nel “paniere dei prodotti tipici” (una sorta di banca dati realizzata dalla Regione) la Toscana può vantare un’ampia gamma di altisssima qualità.

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Nel percorso dell’Aglione il ruolo della Regione è fondamentale e la vicepresidente del Consiglio regionale toscano Lucia De Robertis ha confermato il sostegno al fianco di produttori e istituzioni. Un passo avanti significativo perchè solo camminando tutti nella stessa direzione, si può pensare di portare l’Aglione della Valdichiana lontano, ovvero nei mercati internazionali e insieme al bulbo promuovere il territorio con ricadute economiche essenziali per le comunità della Valdichiana.

E’ come stare dentro un cerchio e lavorare per arrivare a chiuderlo

Di strada ce n’è ancora da fare anche se in pochi anni i chilometri percorsi sono stati davvero tanti. Ne sa qualcosa Pietro Rampi della Società Agricola Valdichiana , tra i fondatori dell’Associazione e tra i maggiori produttori di aglione nell’azienda che guida insieme alla figlia Elisa Rampi. Al convegno hanno preso parte i sindaci dei Comuni in prima fila nella valorizzazione dell’Aglione: Francesco Sonnati (Foiano), l’assessore Francesca Sebastiani (Castiglion Fiorentino), Margherita Scarpellini (Monte San Savino), Roberta Casini (Lucignano) e il sindaco di Civitella Ginetta Menchetti che ha fatto gli onori di casa istituzionali nella ‘casa’ di Alberto Fabbri, imprenditore ravennate che si è innamorato di questo pezzo di Toscana e ha deciso di ridare vita a uno splendido casolare in pietra del Settecento: così è ri-nato Podere La Doccia.

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Colpisce la bellezza del luogo in perfetta armonia con quella del restauro dell’antico edificio

attraverso il quale viene proposto una tipologia di soggiorno slow, con un’attenzione particolarissima all’accoglienza e a far sentire l’ospite come fosse a casa propria. Tutt’intorno, vigne e silenzio.

linkiostrovivomagazine-podere-ladoccia-valdichiana-civitella-agriturismo-aglioneE’ lo stile, il concetto di ospitalità e di umanità a rendere questo luogo speciale; Alberto Fabbri lo spiega con semplicità quando dice di aver perso la testa per i paesaggi della Valdichiana e la campagna intorno a Civitella nel 2004:

Insieme alla mia famiglia è partito un sogno oggi è diventato realtà

Una struttura appena aperta, dedicata agli appassionati del bello e del buono.
Le torri, le chiese e i tetti di Civitella si specchiano nella piscina e danzano coi riflessi delle pietre del casolare che la luce, calda, del tramonto accende. Meraviglia.

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