La foresta che parla

Viaggio (fisico e interiore) nella meraviglia delle Foreste Casentinesi

Ci sono luoghi dell’anima in cui ritrovarsi: La Verna è uno di questi

Salita, impervia, insidiosa. Metafora della vita. Silenzio, fuori il mondo, dentro il bosco c’è solo la voce del vento che porta la voce di Dio.

Bosco, sentiero del monte Penna, 1200 metri di altitudine: Santuario della Verna.

“Lasciatevi riconciliare con Dio”

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è la frase appiccicata alle pietre levigate dai secoli, che hanno visto Francesco, che sanno di lui e del suo amore per Gesù e la Croce. Parole che mi entrano dentro e scavano, lavano, ristorano.

Salita, impervia, insidiosa. Metafora della vita.

Devi stare attento a dove metti i piedi, il dislivello si fa sentire. Rocce, radici degli alberi che si incuneano nel percorso, talvolta formando gradini naturali che agevolano l’ascesa, talvolta pericolosi imciampi che la ostacolano. Metafora della vita. Silenzio, solo il rumore del vento tra le foglie di ontani dai fusti altissimi e lisci, come funi calate dal Cielo per soccorrere chi cammina nel pellegrinaggio della vita.
Qui Terra e Cielo si toccano, non c’è più confine, non c’è orizzonte, c’è solo armonia, perfezione, la perfezione della natura e del Creato. Semplicità, autenticità.

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Un passo dopo l’altro, aiutandosi con un ramo caduto tra le foglie secche che formano un tappeto compatto, diventato bastone ritorto ma prezioso per arrampicarsi, per restare in equilibrio e non precipitare. Metafora della vita.

Respiro. Aria fresca, fine che rimbalza tra gli ontani e le rocce, gioca tra il muschio che copre le pietre come soffice moquettes e gli strapiombi, su e giù, come in una danza. Respiro e ringrazio Gesù per ogni istante; proprio qui dove ha incontrato Francesco, salito sul monte della Verna per chiarirsi le idee e trovare la direzione giusta da seguire.

Qui Francesco ha chiesto a dio di sentire ciò che Gesù ha sentito sulla Croce

Gli ha chiesto che l’amore misericordioso del Padre attraversasse ogni centimetro della sua pelle: compenetrazione. Gesù gli ha donato le stigmate e affidato la missione che tutti conosciamo e che si rinnova nel tempo senza fine.

Francesco non è vissuto solo nel 1200, è vissuto ogni giorno dei secoli successivi che hanno scritto la storia dell’umanità; è qui nei giorni nostri, ora, e supererà i secoli che verranno con la stessa intensità del suo esempio, della sua vita, dei suoi scritti, delle sue preghiere. Messaggio attualissimo e rivoluzionario, come il Vangelo.

Qui Cielo e Terra si toccano

Spariscono i timori, le preoccupazioni, i rumori del mondo sono a valle, lontani, dimenticati, insignificanti. Qui la sola cosa che conta è ciò che vivo, sento, vedo, tocco. Ed è bellezza purissima, incanto, la dolcezza di Gesù. Respiro, respiro. Il profumo della vita.

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