Sulla Nave col vento in poppa

Una famiglia e l’amore per la ristorazione da 56 anni

Mezzo secolo trasformando il sogno in realtà.
Un comandante coraggioso e prudente che ha saputo tenere saldamente tra le mani il timone di una nave anche quando la navigazione è stata in mezzo alla tempesta. Un comandante che 56 anni dopo aver salpato dal porto sicuro dove è nato, non è ancora domo, anzi conserva l’entusiasmo del primo giorno e se gli domandi cosa vuole fare da grande, ti risponde con la schiettezza di una persona tutta d’un pezzo: “La mia età non è certo da progetti, ciò non toglie che la curiosità di cercare sempre cose nuove sia la stessa di un tempo, anzi no: è maggiore”.

La curiosità è il tratto distintivo di Luciano Zurli che è arrivato lontano grazie alla famiglia da cui tutto è iniziato. Unità e amore per il lavoro sono state le parole-chiave di un’attività che ha lasciato un segno nel tessuto sociale della piccola frazione castiglionese de La Nave. Lo stesso toponimo con cui ha voluto ‘battezzare’ ristorante e albergo che dirige insieme alla moglie Graziella e al resto della famiglia. Una scelta non causale perchè “il territorio è il mio riferimento assoluto” scandisce mentre spiega che “siamo nati con la cucina tradizionale toscana che non abbandonerò mai perchè rappresenta le nostre radici. Vorrei che ci fosse più forza nelle istituzioni per farle emergere, per valorizzarle nel modo giusto. Faccio una cucina che mi piace, ogni volta voglio capire quello che sto creando, io non copio le ricette. Seleziono con cura le materie prime, adoro andare in giro ad assaggiare e scegliere le migliori, abbinandole con i vini più rappresentativi della nostra terra, perchè la qualità è la chiave per raccontare un viaggio nel gusto e nella storia dei nostri piatti di terra ma anche di mare; in questo momento è molto richiesto il pesce”.

Radici, tradizioni, famiglia. Luciano (nel suo curriculum anche le docenze per la formazione professionale e l’incarico di fiduciario dell’Amira) si occupa di cucina sopratutto da quando è venuto a mancare Lamberto, il fratello col quale “ho lavorato 47 anni spalla a spalla senza mai musi lunghi, pur nelle difficoltà che la vita ci ha riservato. Ho iniziato a servire ai tavoli nel 1962 a calci in culo, perchè venivo dalla campagna ed ero timido – lo sono un pochino anche ora – e mio fratello mi ‘lanciava’ tra la gente, mi mandava in prima linea. Lui aveva avuto una scuola tosta, l’istituto alberghiero, poi aveva girato il mondo per affinare la conoscenza”. Fu la madre di Luciano, Lamberto e delle due sorelle a voler riunire la famiglia. L’occasione capita nel 1962 quando la famiglia Zurli decide di rilevare una bottega a La Nave e avviare l’attività. Tempismo perfetto, perchè la crescita dell’impresa coincide con quella dello zuccherificio castiglionese che distribuisce lavoro e benessere a centinaia di famiglie. “Nel ’64 cominciammo a fare i matrimoni nel nuovo ristorante e mi è capitato di celebrare le nozze d’oro degli stessi sposi di allora”. Poi nel 1984 il primo catering con 450 ospiti e una festa di matrimonio strepitosa: antesignani. Incredibile. Il ricordo più bello? I primi 50 anni dell’attività: “Un giorno fantastico: la Santa Messa celebrata all’aperto da dodici sacerdoti e 700 persone a festeggiare”. Incredibile. Nella storia di questa Nave che solca mari alla ricerca di nuove terre da scoprire, niente è affidato al caso. E il comandante guarda davanti a sé con gli occhi curiosi di un esploratore.

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