Vivo i miei anni con la gioia di un dono

Al caminetto con Lina, 107 anni, salutando il nuovo anno

Non so per quale fine Gesù mi ha abbia fatto arrivare a 107 anni, di certo lo saprà lui”. Spalanca gli occhi color nocciola che risaltano tra la folta capigliatura pepe e sale, mentre il fuoco nel caminetto brucia la legna e alimenta i ricordi. Immagini, episodi, flash di una vita lunghissima, intensa, vissuta tra sacrifici e coraggio, tirando su tre figli da sola, col marito imbarcato in un sommergibile, poi dietro una scrivania al Ministero della Marina, a Roma, lontano dalla casa e dalla famiglia.

Càrola Devoti Salvadori per tutti è nonna Lina: corporatura minuta, incurvata dal peso del tempo, racconta i suoi 107 anni di vita con la saggezza di chi li ha attraversati tenacemente, ma anche con lo stupore di una bambina. E’ nata a Castel San Niccolò il 1 agosto 1910, figlia di un maresciallo dei carabinieri (Angelo) che per lavoro trasferirà la famiglia prima a Strada in Casentino, poi a Torrita e infine a Castiglioni. E’ nel paese in provincia di Siena che Lina incontra Vittorio; lo sposerà a 29 anni (“prima non era possibile perchè ai militari della Marina fino a una certa età era proibito prendere moglie”). Dalla loro unione nascono tre figli: Roberto, Franco e Anna Gloria. Oggi la ‘nonnina’ ultracentenaria ha sei nipoti e otto pronipoti. “Quando ci riuniamo, siamo una trentina di persone” spiega la figlia con accanto il marito Giovanni.

Ricorda molte cose del suo passato mostrando una lucidità che lascia stupiti; basti pensare che solo un anno fa è stata la protagonista del Progetto Lettura tra i banchi delle Elementari: Lina ha dialogato coi bambini dispensando perle di saggezza. “Li ha spronati a non smettere mai di sognare e a credere sempre in qualcosa, ad andare avanti con forza e fiducia”, riferisce Anna Gloria mentre la madre l’ascolta e annuisce.

Non rinuncia alla sua fiction preferita – “Il Segreto” – e alle 18 in punto segue il Rosario di Lourdes, poi alle 20 reclama “il nostro telegiornale”, cioè il Tg4.

Lina è mamma fin nel dna, nata per fare essere madre, unico pensiero: la famiglia. Muove i primi passi nel 2018 con l’auspicio della serenità che estende ai bimbi appena venuti al mondo e, immaginando di essere sindaco per un giorno, ai castiglionesi raccomanda “di avere tanta pazienza e di aiutare chi ha bisogno”.

Per buona parte della sua vita si è nutrita con castagne, baldino, latte e pane, “la carne solo una volta a settimana”, nonostante sia diventata un’ottima cuoca: “I crostini neri col vinsanto sono la mia specialità” rivela sorridendo. Fino a 98 anni non ha conosciuto malattie né ospedali. Poi, una brutta caduta in casa le ha provocato la rottura ‘dell’osso del collo’ che ha richiesto un intervento chirurgico eseguito in anestesia totale; i medici erano scettici considerando l’età, eppure è andato tutto bene.

Ho fatto la quinta elementare, sono stata in Collegio a Firenze dalle Mantellate e poi ho pensato sempre alla mia famiglia e a quella di origine, con tanto amore. La mia mamma Elisabetta detta Bettina, è morta giovane e io mi sono occupata anche dei fratelli, dei nonni, dei parenti. Mi alzavo la mattina alle 6 e la sera tardi non ero ancora riuscita a mettermi seduta. Ricordo mio fratello che diceva: mi hai tenuto come un figliolo e non ti dimenticherò mai”.

Ha ‘scoperto’ Vittorio dalle finestre di casa, dirimpetto a quelle del giovanotto che diventerà suo marito: “Ci parlavamo dalla finestra perchè sua madre non era contenta che mi sposasse”, rievoca. Invece, quel matrimonio si fece ed è stata un’unione salda nonostante Vittorio fosse spesso lontano, in missione e per lunghi periodi in mezzo al mare nel ‘suo’ sommergibile, come quando nacque Roberto “e lui non lo vide per tre anni”. Tre figli da crescere e far studiare, tanti sacrifici ma anche la soddisfazione di “vederli tutti laureati. Franco ha insegnato matematica alle scuole medie, Roberto professore di ginnastica e Anna Gloria docente universitario. Rifarei tutto quello che ho fatto perchè ho dato la vita per la mia famiglia; ho lavorato sempre con amore e non ho rimpianti”. Spiega di essere arrivata fin qui “grazie alla fede in Gesù e alla preghiera” e se le chiedi qual è il giorno più bello, risponde sicura: “Quando ho con me i miei figli, i nipoti e i pronipoti, quando sto con la mia famiglia. Non chiedo niente di più”.

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