L’anima di Battiato a Cortona

Gli anni “migliori” sono appiccicati a ogni piega del volto e non se ne vanno. In ognuno c’è l’intesa, quella strana alchimia tra musica, mente e cuore che ha nutrito un sodalizio ventennale. Filippo Destrieri e Franco Battiato, anche se – per la cronaca – manca un altro “pezzo” imprescindibile: Giusto Pio. Per chi ha ancora margine di affrancamento dalle “litanie” al contrario, del mainstream col “musicante” di turno seguito da miliardi di miliardi di follower e per quello degno di ogni onore, c’è un tuffo senza tempo nell’universalità del maestro di Milo e in ciò che ha consegnato dopo il suo passaggio terreno.

Accade a Cortona e non è per caso: è la città della bellezza che rimbalza tra le “rughe” e un prepotente panorama sulla Valdichiana, così stupefacente da levare fiato, a tenere a battesimo il viaggio dentro la voce e intorno alla musica “Prog” di Franco Battiato, con la voce narrante di Daniela Sassi. Un progetto costruito dallo “storico” tastierista nei lunghi mesi di lockdown.

Si intitola “Il padrone della voce” ma cambiando l’ordine delle parole è facile tornare a “La voce del padrone”, anni Ottanta, un must della musica d’autore firmato dalla coppia di artisti. Domani sera al Parterre (se piove al teatro Signorelli) Filippo Destrieri e Franco Battiato torneranno sul palco insieme, come vent’anni fa, gli anni degli esordi, quelli più duri, carichi di porte in faccia e tentativi; gli “anni della fame” li ricorda così mentre osserva il chiostro di Sant’Agostino e sospira: “Franco sarebbe estasiato da questa bellezza e dall’energia positiva che si respira. Lui è qui, forse avrebbe voluto venire a Cortona, perché niente accade per caso”.

Non lo è nemmeno la sua presenza nella città etrusca: Filippo ha accettato l’invito di due “Battiatodipendenti” cortonesi, Antonio Aimi e Gabriele Zampagni che hanno proposto all’assessore alla cultura Francesco Attesti l’idea del concerto-tributo con lo “storico” tastierista. “Coltiviamo una passione per Battiato, con all’attivo un numero inquantificabile di concerti. Questo incontro è nato dal rapporto diretto di Antonio con Destrieri allacciato in uno dei tanti concerti e consolidato anche grazie ai social”, spiega Gabriele. A svelare l’antefatto è Antonio: “Dopo la morte del maestro, abbiamo chiesto a Filippo di portare a Cortona il suo lavoro musicale e siamo orgogliosi di offrire alla comunità un evento davvero unico perché avere qui Filippo è un po’ come avere ancora Franco”.

C’è di più, perché Destrieri ha scelto Cortona come prima tappa del “Viaggio spazio-temporale” su Battiato. Stregato dalla città etrusca, spiega: “La immaginavo bella, ma non come osservarla dal vivo: è un luogo meraviglioso, emana una energia positiva che si taglia a fette. Con Franco ho girato ogni parte d’Italia ma qui è davvero speciale”.

Da Battiato ha “imparato tutto, in particolare un brano di fisiognomica che dice: credimi siamo niente, dei miseri ruscelli senza fonte”. Una lectio magistralis concentrata in due frasi.

Ripensando all’uomo e non solo all’artista, che nel caso di Battiato coincidono perfettamente, Destrieri torna a quel lontano 1993 – il paradosso è che nulla è cambiato trent’anni dopo se si guarda all’Afghanistan – in una Baghdad dilaniata dalla guerra, quando con “Franco e Giusto Pio andammo in missione insieme a una ong e un’orchestra per chiedere la fine dell’embargo. E’ stata un’esperienza che ci ha segnato: lì la vita non vale niente. Siamo stati dieci giorni isolati dal resto del mondo. Eravamo all’hotel Rachid diventato quartier generale dei media internazionali e avevamo solo un’ora al giorno per comunicare via telefono col mondo. Quando siamo ripartiti, l’hotel è stato bombardato e raso al suolo: ho visto il direttore crollare a terra, il pianoforte ridotto in pezzi, l’unica ragazza della reception che parlava italiano riversa a terra senza vita. Con ‘Un ponte per Baghdad’ siamo riusciti a portare in Italia dieci bambini accompagnati dai genitori per farli operare nei nostri ospedali: nove si sono salvati, uno no. Non ci rendiamo conto della fortuna di nascere in questa parte di universo”.

Sulla tastiera, compagna di viaggi e di vita, Filippo Destrieri ha già il prossimo lavoro: “Genesi, l’opera lirica scritta e composta da Franco, che era molto altro rispetto a quello che di lui si conosce di più”. Squilla il telefonino: “E’ un regista, vuole fare un film su Battiato”, dice con gli occhi lucidi.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here