Dibba-blitz

Scenari e mosse dentro al governo riaprono la campagna elettorale (non solo per le amministrative)

Tempismo perfetto. Nel bel mezzo degli Stati Generali, appena conclusa la passerella internazionale con Ursula Von der Leyen che mette il naso perfino sull’Inno di Mameli, riscrivendone in chiave europeista il refrain con “L’Europa s’è desta”, mentre il magma ribolle sottotraccia tra le file a cinquestelle e piddine sul rebus Mes-prendere-o-lasciare, con il premier Conte intento a ringraziare il “Grazie Italia” di Bruxelles, piomba Alessandro Dibattista.
L’effetto è dirompente e apre nuovi scenari. Se non è proprio lo “stai sereno” di Matteo Renzi a Enrico Letta, il messaggio di Dibba ha più destinatari: Beppe Grillo, Giuseppe Conte, la leadership del Movimento.
C’è un tatticismo ponderato anche nella scelta della “rampa di lancio” da dove far partire i missili terra-aria: non i social, ma la tv. Tutto studiato, da tempo.

Dibba sceglie la trasmissione di Lucia Annunziata

(Rai3) per dire che a serve un congresso del Movimento 5 Stelle e un’assemblea costituente in cui tutte le anime possano costruire una loro agenda e vedremo chi vincerà”. Passaggio che suona come una frustata alla veste candida dei pentastellati perchè alza il velo su quello che fuori viene stigmatizzato, ma dentro c’è eccome: le correnti e tutto l’armamentario annesso e connesso. Niente di nuovo sotto il sole, anzi sotto le stelle. Non solo.

Dibattista rivendica la sacrosanta regola democratica

: contiamoci e chi incassa più consensi sulla proposta politica, vince e governa. Semplice, ma non nel mondo a cinque stelle. Non è un caso che Beppe Grillo risponda a tambur battente, nel tentativo di frenare la tempesta scatenata dall’ex parlamentare che “osa” alzare il dito su un Movimento diventato esattamente quello che i grillini volevano aprire entrando nei Palazzi del potere: la scatoletta di tonno. “Dopo i terrapiattisti e i gilet arancioni di Pappalardo, pensavo di aver visto tutto…ma ecco l’assemblea costituente delle anime del Movimento. Ci sono persone che hanno il senso del tempo come nel film Il giorno della marmotta”, twetta Grillo senza appello.

L’obiettivo? Stoppare Dibba e blindare Conte

rispetto al quale Dibattista si toglie un sassolino: ‘l’avvocato del popolo’ ha una corsia preferziale con Grillo e di fatto, ha già sorpassato (a destra o a sinistra decidete voi) “re”, regine, principi, principesse e “delfini” alla “corte” stellata: vedi Di Maio (costretto a mollare il timone per amor non di patria ma di governo col Pd), i big in pole position o aspiranti tali, e lo stesso Dibattista che ad una sana “panchina” a bordo campo che lo ha tenuto al riparo da veleni e contromosse, proprio ora esce allo scoperto e lancia l’Opa sul M5S.
Ma è ancor più nel post facebokkiano post-bombardamento televisivo che Dibba rilancia la sua strategia: “Ho chiesto che il Movimento discuta di proposte, soluzioni, linee future in uno spazio democratico e di confronto. Chiamateli Stati generali, Assemblea, Congresso….come vi pare. Ma sono urgenti perché è bene che il Movimento si faccia carico del disagio sociale che sta arrivando prima che se lo facciano coloro che l’hanno provocato!”. Se non è uno “state sereni”, di certo è un modo per spiazzare i vertici, scompigliare la base e disorientare l’esercito dei parlamentari divisi tra “contiani” e “puristi”. E a quanto pare, è solo l’inizio.
Lucia

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