Mal d’Africa. Respirato, condiviso con l’amico di sempre mentre volava come il vento sulle dune del deserto, ‘cavalcando’ la sua moto come fosse un destriero. Carlo Landucci, Fabrizio Meoni e l’amore per un continente “fuori dal mondo” per la bellezza struggente dei suoi paesaggi e della sua gente.
Nel 1999 il primo viaggio con il campione impegnato nella Dakar: “Quella volta ruppe il motore. Andai a trovarlo con un gruppo di amici e insieme facemmo un tour bellissimo in Mali che mi ha lasciato il segno”, racconta Carlo che trattiene l’emozione e aggiunge: “Ci sono tornato nel 2001 e quell’anno festeggiammo tutti insieme la vittoria di Fabrizio: era molto emozionante stare lì a vederlo trionfare in una gara durissima quale è la Dakar”.
L’ultimo viaggio risale al novembre 2004 “due mesi prima dell’incidente maledetto di Fabrizio.
E’ un ricordo che conservo con cura perchè abbiamo attraversato la Libia e vissuto un’esperienza straordinaria. Osservavo Fabrizio in sella alla sua moto muoversi tra le dune tutto il giorno, con la grande determinazione e caparbietà che lo contraddistingueva.
Era incredibile la sua capacità di orientarsi nel deserto con il sole o leggendo il vento.
Mi incantavo a guardarlo: sembrava il re del deserto”.