Scolpire la bellezza (anche in 3D)

“La bellezza è qualsiasi cosa capace di scuotere l’anima”

Enzo Scatragli scandisce le parole con gli occhi rivolti agli occhi del Cristo alla colonna, statua lignea policroma risalente al 1616, opera dello scultore lucignanese Niccolò di Smeraldo Salvi.

Il suo sguardo incrocia lo “sguardo nel vuoto” dell’uomo flagellato, poi scende sulle pieghe del costato, scivola sulla postura: “Ci rivedo vagamente lo schiavo ribelle di Michelangelo. E’ una delle opere più belle che abbiamo a Castiglion Fiorentino, (Arezzo) taglia corto. E’ stato quel volto a chiamarlo, a farlo mettere alla prova con la scultura lignea, terreno pressochè sconosciuto per un artista del suo calibro che dà forma al marmo come fosse creta, e dipinge la vita – in ogni sua fase e forma – con straordinaria intensità.

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Eppure Enzo ha detto sì e ha voluto accanto Claudia Chianucci, scultrice castiglionese emergente. “Ho fatto solo una scultura in legno nel 1978; praticamente è la prima volta che lo lavoro, ma vedere ciò che fanno gli altri, scolpire, significa per me imparare fino all’ultimo giorno. Io ci provo, poi mi insegna Claudia… Mai dire: io sono arrivato, perchè a quel punto non hai più voglia di ricercare, di scoprire. Io so’ fatto vecchio per ricominciare a studiare la nuova tecnologia in 3D ma mi rendo conto che è importante. Il Canova aveva venti scarpellini che facevano la scultura; oggi un braccio antropomorfo è sufficiente e lavora meglio”, spiega Enzo Scatragli.

Ha deciso di mettersi in gioco (e ancora una volta in discussione) per l’irresistibile attrazione della “bellezza dell’arte antica capace ancora di commuoverci, perchè i sentimenti sono eterni, cambiano gli stili, non le persone”.

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Claudia Chianucci è al suo fianco e insieme stanno camminando in un viaggio dove la sapienza dell’artista e il supporto delle nuove tecnologie si uniscono per raggiungere il massimo risultato possibile: realizzare una riproduzione fedele in ogni dettaglio della statua del 1600 ormai fragile e destinata ad essere custodita nelle sale del Museo della Pieve. E’ l’obiettivo della Confraternita di Misericordia, sostenuto da tanti castiglionesi. La copia del Cristo alla colonna, sarà utilizzata per le tradizionali Processioni Pasquali e poi collocata nella Chiesa della Buona Morte, di proprietà della Confraternita. Proprio questa piccola ma preziosa chiesa, si è trasformata in laboratorio d’arte perchè così hanno voluto Enzo Scatrali e Claudia Chianucci, ovvero lavorare alla rifinitura nello stesso luogo dove la statua risiederà. Saranno loro a rileggere ogni dettaglio della scultura originale riportandolo sulla copia in legno, frutto di una fase preliminare molto particolare.

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Claudia spiega: “Avere a che fare con opere d’arte importanti è molto complicato. Grazie alle nuove tecnologie possiamo fare scansioni in 3D, ovvero riprendere la forma, la morfologia della struttura e tradurla in vari modi, con la stampa o con la fresa. In questo caso è stato usato uno scanner mobile prestato dalla ditta Tre D Zeta Toscana e Claudio è stato uno degli artefici della scansione. Io ho rimodellato la scansione laser in 3D e l’ho inviata alla ditta che con una fresa a controllo numerico ha realizzato lo sbozzo. E’ stato un lavoro corale e senza la collaborazione di tutti non sarebbe stato possibile”.

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Adesso scatta la fase più delicata: la rifinitura a mano; dopodichè la statua verrà dipinta con una procedura particolare sempre nel rispetto dei canoni dell’originale.
E’ stato Enzo Scatragli a capire che l’unico modo per riprodurre il Cristo alla colonna era rifare la statua in legno, escludendo a priori siliconi o cere applicate direttamente sull’opera che avrebbero potuto danneggiarla. “Ho pensato subito a Claudia che ha contattato l’azienda con lo scanner laser e coordinato tutto. E’ lei che ci insegna, io ci metto le mani ma è lei che ha preparato il lavoro”. L’umiltà dei grandi.

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