L’anima in un ritratto

Fermare l'attimo nell'intensità di uno sguardo

L’arte del ritratto è la passione di Debora Banelli, artista toscana.

Usa gesso e grafite per raccontare volti e sguardi nel suo studio ai piedi del castello di Montecchio, a Castiglion Fiorentino (provincia di Arezzo).

linkiostrovivomagazine-ritratto-artista-toscana-marilyin-monroe-debora-banelli

Fissare lo sguardo su una tela, fermare l’attimo, cristallizzare emozioni, sentimenti, pensieri nella profondità di linee, chiaro-scuri, sfumature

Come le mille sfumature della vita e dell’esperienza umana. Gli occhi parlano e, a ben guardare, dicono molto di una persona. Raccontano momenti, sofferenze, sorrisi, ansie, paure, gioia, allegria. Battaglie. Tutto in uno sguardo, tutto in una tela.

linkiostrovivo-magazine-toscana-artista-ritratto-debora-banelliIl lapis dà forma al tratto, amplifica la linea, crea rotondità e angolo, si muove sinuoso tra le pieghe di una ruga o lungo i muscoli di un braccio o sulle dita. Il lapis indugia un istante sulle labbra, poi corre veloce delineando capelli, orecchio, collo, mani. E’ l’arte di Debora Banelli che disegna e con grafite e gesso crea opere uniche, per genere e intensità.

linkiostrovivo-magazine-artista-ritratti-debora-banelli-sofia-lorenIndagare l’animo umano, cogliere le mille declinazioni, è la mission di un giovane donna che nello sguardo di Pier Paolo Pasolini, gli occhi di Sofia Loren, il volto malinconico di Maria Callas, la visione curiosa ed eternamente sorpresa di Margherita Hack, l’orizzonte enigmatico di Freddie Mercury o la dolcezza e la forza di Alda Merini, l’espressione trasognata e seducente di Marilyn, legge l’umanità e ne racconta gli aspetti più reconditi. Vale per ogni persona che incontra nel suo studio, a Montecchio, due passi da Castiglion Fiorentino, ai piedi del castello medievale che, austero, domina la Valdichiana (provincia di Arezzo, Toscana) Per i castiglionesi un punto di riferimento sicuro, come una bussola, una stella polare.

linkiostrovivo-magazine-ritratto-artista-debora-banelli-maria-callas-arteGli incontri con le persone sono momenti in cui Debora stabilisce

un contatto che si trasforma in empatia

Nel ritratto cerco le emozioni della persona, il suo vissuto e disegno ciò che mi trasmette. Ciascuno ti insegna sempre qualcosa e io cerco proprio questo scambio cercando di trasferire nel disegno il rapporto che si crea”.

linkiostrovivo-magazine-arte-ritratto-debora-banelli-margherita-hackUna passione nata con lei: Debora già piccolissima maneggiava con disinvoltura il lapis sul foglio bianco, osservando il babbo disegnare gli adorati animali e la mamma creare i disegni per tende, centrotavola, tessuti e arredi sacri.

Erano bravissimi entrambi e io sono cresciuta con questa inclinazione”, racconta con un filo di nostalgia carico di dolcezza filiale. Per alcuni anni ha studiato all’Istituto d’Arte ma poi ha iniziato a lavorare nell’azienda dove ha conosciuto Francesco, oggi suo marito. Sono cresciuti insieme nell’azienda di famiglia specializzata in calzature; Debora ha occhi innamorati quando dice che “stiamo insieme da sempre e la cosa bellissima del nostro rapporto è che è andato migliorando nel corso degli anni, si è rafforzato. Siamo sempre stati bene insieme e lavoriamo bene insieme, c’è intesa sulle decisioni da prendere e anche quando discutiamo, è sempre uno scambio di opinioni che arricchisce entrambi”.

linkiostrovivo-magazine-arte-ritratto-debora-banelli-toscana-artistaNello studio la luce del mattino entra prepotente e si posa sul volto appena abbozzato di una giovane donna

E’ l’opera alla quale Debora sta lavorando, mentre il resto della tela è bianco, come lo spartito dove il musicista fa correre le note o come il canovaccio di una pièce teatrale da completare. Accanto, uno sgabello e un tavolino dove riposano (almeno per un po’) decine di lapis, pronti per accompagnare ogni racconto, ogni viaggio nell’animo umano.
La tecnica è molto particolare, in linea con “il mio modo di intendere l’arte, ovvero il valore del disegno a mano, l’uso del lapis, il ritratto artigianale, in un tempo dove prevale il computer e magari lo schizzo informe di colori su una tela bianca è considerata arte preziosa...” commenta con la consapevolezza di chi ha studiato e sperimentato per anni prima di arrivare alla “complicità” totale con il ritratto.

linkiostrovivo-magazine-arte-artista-debora-banelli-ritratto-toscana-nudo

Sì, perchè osservando Debora mi colpisce la sua intrigante, quasi sensuale intesa con gli strumenti attraverso i quali regala emozioni, fermando una vita nell’attimo di uno sguardo.
Ha ripreso e ritrovato la sua arte a trent’anni e oggi è un’artista soddisfatta quando spiega di essere riuscita a trasformare una passione in professione. Come? “Bisogna crederci e avere il coraggio di buttarsi, senza stare a pensare se funzionerà o se ce la farò. Bisogna crederci fino in fondo, poi viene tutto da sé, si diventa quello che si fa ogni giorno; la considero una frase molto vera perchè racchiude la perserveranza nell’inseguire un sogno, un obiettivo. E se lo vuoi veramente, allora ce la fai”.

linkiostrovivo-magazine-arte-artista-debora-banelli-ritratto-toscana-marylinIl “suo” Pasolini è stato esposto alla Biennale di Venezia e Milanotramite lo Spoleto Arte di Salvo Nugnes all’interno del quale c’erano anche Vittorio Sgarbi e molti personaggi del mondo dell’arte. Sono stata selezionata tra quattromila artisti che avevano inviato le loro opere e su questo ritratto ho ricevuto tanti complimenti per l’intensità dello sguardo. A Venezia l’opera era posizionata in alto sulla parete di una sala, con grande impatto visivo per i visitatori. Un’esperienza bellissima”, sorride Debora mentre il volto di donna la “chiama” perchè il racconto dell’anima non prevede pause. Tutto in uno sguardo.

linkiostrovivo-magazine-arte-artista-ritratto-toscana-debora-banelli

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here