Progetto di vita

Dall’alto la vista si perde, non c’è più orizzonte

Puoi stare lì ore e ore e non trovare mai la fine: la Valdichiana si distende ai piedi di Civitella dispensando incanto e meraviglia. Capita che nei giorni più limpidi e luminosi da quassù si veda perfino il Lago Trasimeno.
Dal basso si percorre il viale coi cipressi che diventeranno alti come sentinelle della bellezza; non c’è bisogno di correre perchè qui tutto ha passo lento e respiro lungo, lo stupore di un luogo antico che vive, pulsa, racconta. Il viale accarezza vigne di Sangiovese e fianchi del colle coltivati a olivi che il vento scompiglia regalando l’effetto ottico di un mare d’argento. Silenzio tutt’intorno.

Mentre sali, lasci alle spalle il rumore e le preoccupazioni del mondo, ti senti attraversata da un senso di leggerezza che aumenta man mano che ti avvicini al casolare del 1700 con un leccio centenario a far da guardia, come un custode fedele e temerario.

Podere La Doccia è il toponimo e la storia da cui deriva è particolare: per due secoli, il casolare ha avuto una funzione strategica per tutto il resto del colle, perchè grazie a un ingegnoso sistema fatto coi tegolini rovesciati, si garantiva l’acqua alle famiglie che vivevano a valle, oltre all’irrigazione dei campi.

Oggi, qui, c’è ancora il senso di comunità che ha attraversato l’esistenza e il lavoro di generazioni di famiglie perchè il podere e due casolari sono il fulcro di un progetto di vita, non solo di Alberto ed Ezia Fabbri ma di un gruppo di amici: gli Amici di Civi.
Il lungo restauro architettonico eseguito nel rispetto quasi maniacale dell’identità del luogo, ha restituito la bellezza di una struttura pensata per accogliere ospiti e offrire un soggiorno antistress poderoso, ma anche per scoprire e condividere una

filosofia di vita al centro della quale la parola chiave non è “io” ma “noi”.

Alberto ed Ezia, imprenditori di Ravenna, hanno condiviso con quattro famiglie di amici ciò che Podere La Doccia ha trasmesso loro il primo giorno che sono arrivati qui e hanno perso lo sguardo per chilometri tra campi, colline, alberi, borghi, paesi, fiumi.
E’ nato così il primo nucleo degli Amici di Civi, quello da cui è partito tutto. Alberto, Ezia, Gaetano e Veronica sono amici da molto tempo e a unirli è stata l’Azione Cattolica. Quando Alberto ed Ezia hanno deciso di acquistare Podere La Doccia, avevano già in mente il progetto di vita che in questi anni, con impegno e passione hanno realizzato poco alla volta, allargando ad altri coppie di amici.

“L’idea di fondo era avere un luogo di straordinaria bellezza dove vivere il tempo con le famiglie, i figli, al di là dei ritmi serrati di lavoro. Un luogo dove trascorrere le vacanze ma anche brevi soggiorni, secondo le esigenze di ciascuno e secondo la massima libertà di ciascuno”, spiegano seduti al tavolo in legno che attraversa il grande salone circondato da vetrate aperte sulle vigne e sulla Valdichiana, un tempo stalla per gli animali.
L’obiettivo era costruire qualcosa per stare insieme ai nostri amici e poter staccare dai ritmi frenetici quotidiani, ma la priorità era costruire qualcosa in cui la persona fosse al centro di tutto. Abbiamo coinvolto altre tre famiglie che dopo un percorso di confronto, hanno accettato, si sono messe in gioco e si sono fidate”.
Ora gli Amici di Civi sono oltre un centinaio e altre famiglie si stanno aggiungendo alla “rete”. C’è una foto che riassume perfettamente la filosofia: “Risale all’estate scorsa quando abbiamo festeggiato tutti insieme Ferragosto. La foto ci ritrae disposti in un grande cerchio, quello è il senso profondo del progetto che esiste solo perchè è condiviso con gli amici. La cosa che fa la differenza è che se fosse stato il progetto di Alberto ed Ezia, non saremmo andati da nessuna parte. Al centro c’è il ‘noi’ e la consapevolezza che insieme possiamo fare tutto”.

Cvitella Val di Chiana (AR), Podere La Doccia

Ezia racconta di come questo luogo sia capace di “regalare una grande energia interiore” e ne ha avuto la riprova quando il padre, uomo pragmatico, di poche parole, un giorno le ha detto osservandola tra gli ulivi e i filari di Sangiovese: “Quando ti guardo nei campi, mi sembra di vedere mia madre, perchè entrambe avete lo stesso amore, lo stesso sguardo sulla natura. A me non sembra di essere così bucolica, ma evidentemente è un lato che ho e quando sono qui, viene fuori”.

Gaetano e Veronica fanno la spola tra Ravenna e Civitella: lui già lavora al Podere La Doccia e nel fine settimana raggiunge la moglie e i due figli, uno dei quali “praticamente è nato qui”. Percorso simile a quello di Moreno e la moglie, che vivono a Civitella e sono impegnati nel progetto di Podere La Doccia.
Perchè un’altra cosa bella di questo stile di vita è la piena condivisione tra genitori e figli.
Giocano liberi e stanno tutti insieme anche se hanno età diverse. Non solo, ma si inventano giochi manuali come la costruzione di casette di fango coperte col muschio e decorate coi sassolini bianchi”, sorridono Gaetano e Veronica.

Podere La Doccia è diventato perfino set naturale per un film che tutti i figli degli Amici di Civi hanno realizzato interamente da soli: dalla sceneggiatura al video. La trama è cucita coi fili di un trhiller.

Costruire per condividere, tramandare il senso della famiglia in un luogo che ha un’anima e la sa raccontare. A Civi.
Lucia

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