Tra Marilyn e Mao: è Vintage

La festa popolare contagia una città con la febbre degli anni Ruggenti...

Marilyn sorride, sensuale. Mao Zedong è lì accanto ma non se la fila, perso nella “sua” rivoluzione comunista.

Luci, suoni, colori del Vintage Festival a Castiglion Fiorentino, per quattro giorni capitale dell’allegria.

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Un tuffo nel passato che non ha nulla di nostalgico, tutt’altro. E’ il piacere di scendere in piazza e incontrarsi, parlare, ridere, scherzare, brindare all’estate che raggiunge il suo apice a Ferragosto. E’ il piacere di muoversi lungo le vie del centro trasformate nel “set” di Grease o della Febbre del Sabato sera: ci sono le mitiche Cinquecento d’epoca degli altrettanto mitici ‘Nguastiti della Fiat 500, le americanissime e lunghissime Cadillac, eleganti Mercedes Cabrio. C’è un mondo di oggettistica che racconta gli anni del boom economico con l’America ad anticipare ogni tendenza.

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Anni ’50-’60-’70: gli anni della Lambretta e delle Fiat, gli anni del benessere, gli anni in cui dopo la miseria della guerra, la gente viveva un periodo fecondo di sviluppo, gli anni delle industrie.

Anni pieni, con le scoperte in campo scentifico, meccanico a certificare i progressi della scienza e della conoscenza. C’è tutto questo mondo a Castiglion Fiorentino, col suo fascino un po’ retrò, ma divertente, esclusivo. Allegria è la parola che evoco camminando per il Corso dove il Circolo Fotografico Castiglionese ha allestito un set Vintage con una Fiat Cinquecento blu elettrico all’interno della quale le famiglie si fanno ritrarre per lo scatto che conserveranno con cura tra i ricordi più belli.

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La piazza del Comune è una pista da ballo, con le luci delle lampagine che attraversano il cielo e si arrampicano sulle Logge Vasariane, illuminando l’area dove si esibiscono band a tema e dove instancabili coppie, rigorosamente vintage, ballano dondolando il foks trot o l’irresistibile rock ‘n roll. Tutt’intorno mercatini con oggetti d’epoca.

C’è ogni ben di Dio: borse, occhiali, libri, abiti, accessori, dischi in vinile, giradischi e radio alle quali gli americani ascoltarono – inchiodati – la guerra in Vietnam.

E pareti “parlanti” dove si proiettano le performance dell’indimenticabile Elvis Presley.
Quindici band musicali, cinque scuole di ballo, dieci dj e sessanta espositori: sono i numeri dell’edizione 2019 che funziona perchè è la sintesi di un lavoro di squadra, condiviso: amministrazione comunale, commercianti castiglionesi, direzione artistica dell’evento. L’intento è animare la città nel periodo più classico delle vacanze, offrendo un carnet di opzioni ricco e popolare. Gongola il sindaco Mario Agnelli:

“Con il Vintage Festival abbiamo reso vivo un periodo dell’anno che notoriamente era morto. Le saracinesche abbassate negli anni passati ora sono vetrine illuminate”.

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Gli fa eco l’assessore alla Promozione Turistica Devis Milighetti:

“Una manifestazione per famiglie che ha conquistato consensi sia da parte del pubblico che dei commercianti”

che, infatti, arrivano anche da fuori regione. Per non parlare dei tanti turisti in vacanza a Castiglioni che hanno la possibilità di partecipare a un evento colorato e unico.

Da soli non si vince e il sold out delle serate ferragostane è lì a consacrare Castiglion Fiorentino come meta importante dell’estate e dell’allegria.

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Al parco dei Pini è un altro set: esibizioni artistiche, band, ritmo e degustazione dei prodotti del territorio, km0: tra i tanti, c’è il gelato artigianale della Meravigliosa proposto in mille gusti tutti da assaporare o il fantastico (per le proprietà organolettiche e l’impiego culinario) Aglione della Valdichiana coltivato con cura dal Elisa Rampi nell’azienda di famiglia Società Agricola Valdichiana, insieme alle angurie e al pomodoro della Valdichiana, vere peculiarità della nostra terra e di una concezione dell’agricoltura fondata su qualità e rispetto dell’ambiente.

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Il “chiodo” di Fonzie è in bella mostra tra i “cimeli” di un tempo non troppo lontano, quando la gente guardava avanti con ottimismo e il presente era un tempo da vivere pienamente, tra un twist e un boogie-woogie.

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Foto by: Enrico Panichi e Marcello Fatucchi

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