Camminando con Giovanna tra lanterne e ricordi

Il valore del dono e l'omaggio a una donna speciale: camminata in notturna con l'Avis

L’emozione dei ricordi e l’omaggio a una donna speciale impegnata nel volontariato

Le stelle non sono mai state così vicine. Al punto che s’intrecciano con la luce calda e dondolante di piccole lanterne che sospinte dalla brezza della sera, salgono ad abbracciare quei puntini luminosi – ora più grandi, ora quasi invisibili – che ricamano il cielo della notte.
E’ un abbraccio speciale, tutt’intorno a Giovanna Gargani, volata in cielo un anno fa. E’ sua l’idea della Camminata estiva in notturna e stasera lei è qui, accanto agli amici con cui ha condiviso e messo in pratica il concetto del dono, del servizio.

 

Giovanna è stata una volontaria per gli altri, volontaria per vocazione.

Nel suo sorriso c’è tutta l’energia di una donna che ha saputo donarsi senza riserve e con grande generosità: dalle cene sociali, alle tante iniziative per sostenere l’attività dell’Avis e del suo Gruppo Podistico. Ad un anno dalla nascita al Cielo, il ricordo è vivo e stasera si cammina pensando a una donna coraggiosa e instancabile.

Più di cento camminatori, coi braccialettini fosforescenti che dondolano nella notte scesa come una coperta sulla campagna che sa di fieno tagliato, di erba, di frutti e rose strabordanti dai giardini. Via del Colle, Foiano della Chiana (Ar) è lo scenario in cui si snoda la prima parte del “serpentone” umano, proprio davanti alla casa di suor Annita Bindi, che ha vissuto un anticipo di Paradiso propri qui, nella quiete e nel nascondimento di un luogo in cui Cielo e Terra si toccano.

Un pensiero alla piccola-grande suora e la marcia riprende tra chiacchiere, risate, battute, voglia di stare insieme. Famiglie, bambini, adulti “appesi” al guinzaglio di cani curiosi ed eccitati dall’allegria della compagnia: è bello vedere che almeno per una sera e per un paio di ore, i telefonini restano muti. Riprendono una parvenza di vita, solo per fermare le immagini di una serata indimenticabile, dove i ricordi prendono il sopravvento negli occhi degli uomini e delle donne dell’Avis.

“La camminata estiva in notturna è un’idea di Giovanna” ricorda Maurizio Tacconi presidente Avis da dodici anni.

Insieme a Roberto Genca, consigliere della Podistica Avis Foiano (Gruppo nato nel 2010) e responsabile dei percorsi, traccia il profilo dell’amica trattenendo a stento la commozione.

“Il Gruppo della Podistica è nato per portare avanti il nome dell’Avis sensibilizzando la gente sull’importanza del dono del sangue. La camminata è un’iniziativa che sta riscuotendo successo ed è pensata come momento di convidisione e aggregazione sociale, oltre ad essere un modo sano ed efficace per prendersi cura del proprio corpo e tutelare la salute”, aggiunge Genca che indossa la maglietta rossa, divisa ufficiale del Gruppo podistico Avis. I numeri parlano da soli: in otto uscite, mille partecipanti.

I ricordi tornano a Giovanna: “Una donna speciale, una parte importante dell’Avis; lei era una volontaria fin nel dna, faceva parte anche dell’Aido, specializzata nelle cene sociali, aveva creato perfino un gruppo di teatro”, afferma Tacconi che annuncia due appuntamenti nel nome di Giovanna: “Il 26 settembre porteremo in piazza lo spettacolo teatrale che lei organizzò in Collegiata: I Promessi Sposi rivisitati in chiave ironica, riletti in parodia come aveva fatto il trio Solenghi-Marchesini-Lopez. A Giovanna il testo di quest’opera piaceva molto. Il 6 ottobre, invece, è in programma una giornata di festeggiamenti per il cinquantesimo dalla fondazione dell’Avis: monsignor Italo Castellani celebrerà la Messa in Collegiata e ci saranno oltre trenta labari delle associazioni consorelle. Abbiamo restaurato il monumento all’Avis e in quella occasione apporremo una targa commemorativa”.


Cosa è il dono? Tacconi non ha dubbi: “E’ qualcosa che viene dal cuore. Il dono del sangue è un regalo speciale perchè non sai a chi va, è gratuito e volontario; è l’essenza del dono. In Toscana abbiamo centri di eccellenza tra i quali Pisa per il trapianto di fegato, ma non tutti sanno che per un intervento chirurgico del genere occorrono quaranta sacche di sangue, mentre un donatore Avis mediamente ne dona una e mezzo ogni anno”. Sta in questa frase la cifra dell’opera, incessante dell’Avis. E dei tantissimi volontari che, come Giovanna Gargani, sanno cosa vuol dire donare.

 

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