“Un luogo che attrae. E’ il fascino del soprannaturale”

Lidia è la decana del Santuario e sa tutto della storia che unisce Cielo e Terra

Lidia è la decana del Santuario e sa tutto della storia che unisce Cielo e Terra.

Gli occhi parlano. Hanno una luce che dà la scossa e se a tanta intensità si aggiunge un sorriso dolcissimo, il risultato è Lidia Polidori. Ci tiene a scandire alcuni numeri che riassumono l’identità anagrafica: 94 anni, cinque mesi e diciannove giorni ma dietro ai numeri c’è una persona speciale, con una vitalità sorprendente e una devozione profonda al Santuario della Madonna del Bagno. E a Maria.

E’ Lidia che mi parla del “profumo del Bagno” e ogni volta sollecita i pellegrini a “riportare il profumo di questo luogo a casa, nella vita quotidiana …”.

Ha un cuore grande questa donna minuta, coi capelli d’argento, ma una tempra e una forza incredibili. Una vita a scuola con i ragazzi a insegnare come crescere dritti e conoscere il mondo, ma sempre portando avanti l’impegno instancabile al Santuario del Bagno. Don Giuseppe dice che è Lidia la “memoria vivente del Santuario, se vuoi sapere tutto, devi chiedere a lei…”.

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Lidia è praticamente nata e cresciuta al Bagno, ne conosce la storia anche per averne vissuta una buona parte nelle sue autorevolissime 94 primavere. Come quando venne interrato il documento con cui il Consiglio direttivo decretò di allargare la chiesa e trasformarla nella ‘piccola Lourdes’.

“Io c’ero e ho assistito personalmente all’evento: era la prima domenica di giugno del 1939 e ci fu una cerimonia solenne”.

La decisione nacque dall’esigenza delle persone malate di ritrovarsi qui una volta all’anno per ritrovare la loro dimensione spirituale. L’esperienza fu fatta con l’aiuto della Croce Rossa e il punto dove avrebbe dovuto sorgere la piscina era nella parte sottostante la chiesa, vicino alla conduttura dell’acqua.

Il documento fu firmato dal vescovo di Arezzo Monsignor Volpi e interrato a molti metri di profondità. L’intento di realizzare una ‘piccola Lourdes‘ era quello di amplificare la santità di questo luogo. Poi arrivò la guerra e tutto fu interrotto…

Chiedo a Lidia il motivo della devozione e la risposta è netta: “E’ un luogo molto attrattivo, che affascina e ti lega. E’ il fascino del soprannaturale”.

 

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